14/10/2023 BELLUNO – Lunedì a Longarone si recupera la seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata al Vajont, a una settimana dalla visita del Capo dello Stato. Intanto si alzano i toni del “no” alla diga del Vanoi. La politica bellunese è compatta: “Se necessario adiremo le vie legali”. || l progetto della diga sul Vanoi compatta la politica bellunese sul fronte di un no deciso e questo al termine della settimana dedicata al Sessantesimo del Vajont con la presenza a Longarone del Capo dello Stato.Una reazione tutt’altro che emotiva, che sembra giustificata dai numeri dell’opera e dalle condizioni del territorio sul quale verrebbe a insediarsi, ovvero tra i comuni trentini di Cinte Tesino e Canal San Bovo e il bellunese Lamon, con ripercussioni anche su Sovramonte.Ritornato alla ribalta complici siccità e cambiamento climatico, il progetto – da oltre cento milioni di euro – è stato recuperato e rilanciato dal Consorzio di Bonifica Brenta, opera inserita nel Pnrr della regione Veneto con l’appoggio di buona parte dei comuni della pianura.Ma ora i nodi vengono al pettine e presto la questione potrebbe deflagrare in Consiglio regionale, assemblea che lunedì pomeriggio si porterà a Longarone in seduta straordinaria per commemorare il Vajont. L’evento – previsto il 4 ottobre scorso – era stato rinviato causa la strage del bus a Mestre.Ma per commemorare il Vajont, pare di capire, serve non fare gli stessi errori. – Intervistati DARIO SCOPEL (Sindaco di Seren del Grappa – Coordinatore Forza Italia Belluno ), PAOLO PERENZIN (Consigliere provinciale Belluno – Sinistra Italiana) (Servizio di Cristian Arboit)


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