06/10/2023 BELLUNO – “No” al bacino sul Vanoi. A pochi giorni dall’anniversario del Vajont, il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che boccia il progetto del Consorzio di bonifica Brenta. || Lo sbarramento del torrente Vanoi incassa il voto contrario dal consiglio provinciale di Belluno che ieri sera in seduta urgente ha deliberato all’unanimità un documento che dice “no” alla realizzazione del bacino artificiale su progetto avanzato dal Consorzio di bonifica Brenta tra il Bellunese e il Trentino. Un progetto che viene riproposto da almeno un secolo: la prima volta nel 1922, la seconda nel 1955. Allora un unico committente, la Sade, la stessa della diga del Vajont, e di seguito fino ad oggi con il sostegno recente della Regione Veneto che ha posto il progetto collegato al contrasto della siccità del Consorzio Brenta al primo posto tra le richieste al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per accedere ai fondi Pnrr. Una diga alta 116 metri per contenere un lago artificiale da 33 milioni di metri cubi d’acqua che sulla carta presenta rischi di gran lunga superiori ai benefici. Lo ha ricordato il consigliere Paolo Perenzin citando la relazione tecnica allegata allo studio di pre-fattibilità dell’opera. Presenti alla seduta anche i sindaci di Fonzaso e di Lamon che con i colleghi della valle del Vanoi minacciano azioni clamorose. – Intervistati ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA DI BELLUNO), SIMONE DEOLA (CONSIGLIERE DELEGATO AMBIENTE PROVINCIA DI BELLUNO), PAOLO PERENZIN (CONSIGLIERE PROVINCIALE), LORIS MACCAGNAN (SINDACO DI LAMON) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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