27/09/2023 BELLUNO – C’è carenza di strutture in provincia per l’accoglienza degli stranieri in provincia. Il prefetto di Belluno ha chiesto ai sindaci di fare uno sforzo ma fino a questo momento hanno risposto alla chiamata solo i comuni più popolosi. Nel capoluogo la Croce Rossa ha messo a disposizione una tenda per le necessità di prima accoglienza. || Tra i sindaci c’è chi ritiene di avere già fatto la propria parte e chi proprio non vuole sentire parlare d’accoglienza al punto da spingere il Prefetto di Belluno a chiedere maggiore umanità. Affrontare l’emergenza profughi è un imperativo per il rappresentante del Governo che a Palazzo dei Rettori ha chiamato a raccolta i primi cittadini oltre alla diocesi, alla Caritas e alla Croce Rossa. All’incontro hanno partecipato solo Belluno, Sedico, Borgo Valbelluna, Alpago, Ponte nelle Alpi e Feltre, cioè i comuni più popolosi ma le soluzioni scarseggiano.Il paradosso è vedere quella piccola tenda posta davanti a Villa Bizio Gradenigo che fino al 2015 ospitava anziani autosufficienti e che in seguito, per ragioni di costi insostenibili dall’amministrazione comunale venne chiusa. Oggi l’incuria ha preso il sopravvento e il grande immobile, donato al Comune, è inagibile e pare non vi sia nemmeno l’intenzione di ristrutturarlo. Palazzo Rosso per l’emergenza contingente ha pensato alle ex scuole di Orzes che debbono essere riadattate allo scopo. Nei giorni scorsi, anche per l’annunciato arrivo di minori, il Prefetto Savastano ha riproposto la richiesta urgente di alloggi. Ai bandi reiterati pubblicati dalla Prefettura fino ad ora non ha risposto nessuno. (Servizio di Tiziana Bolognani)


videoid(Fd8CQNr0AOA)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria