20/09/2023 TREVISO – Santa Maria del Rovere e il San Camillo sono sotto choc per la morte violenta di Nicoleta Lupo, l’infermiera trevigiana di adozione massacrata dal compagno in Spagna dove si era trasferita all’inizio dell’estate. “Era una donna innamorata, ci mancherà”, dicono i colleghi. || Di quell’amore è rimasta solo la violenza più cieca, quando nella notte tra giovedì e venedì scorso Nicoleta Buliga Lupo, 51 anni, di origini rumene è stata massacrata a coltellate dal compagno 54enne connazionale Ioan Corbaceri, che poi si è impiccato. I due corpi sono stati trovati vicini dalla polizia spagnola nel loro appartamento di Castellon de la Plana, città vicina a Valencia. Nella penisola iberica Nicoleta si trovava dall’inizio dell’estate. Qui con il 54enne aveva voltato pagina dopo 20 anni vissuti a Treviso.Fino a tre mesi fa la donna viveva in questa palazzina in zona Santa Maria del Rovere con il figlio 26enne Emanuel a poche centinaia di metri dal San Camillo, dove – dal 2004 – lavorava come infermiera strumentista in sala operatoria. Le foto condivise con amici e colleghi – anche via social – raccontano frammenti di vita apparentemente sereni. L’ultimo scatto l’8 settembre. Nicoleta e Ioan appaiono felici.Eppure, la stampa spagnola parla di un uomo violento, che abusava di alcol e forse non nuovo a maltrattamenti e violenze. Un femminicidio che ha sconvolto anche la Spagna, a Castellon de la Plana il Comune ha osservato un minuto di silenzio. Accanto al sindaco e alle associazioni contro la violenza di genere il figlio di Nicoleta Emanuel, ingegnere in una ditta a Paese, come si vede dalle immagini di Cadenaser, una delle principali emittenti spagnole. – Intervistati IOLANDA TREVEC (Collega e amica di Nicoleta) (Servizio di Cristian Arboit)


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