15/09/2023 SAN POLO DI PIAVE – La disperazione questa mattina, all’interno dell’azienda. «Tutti sanno che non si deve entrare dentro un’autoclave» spiega l’avvocato di Ca’ di Rajo, Andrea Franchin, «nessuno riesce a spiegarsi il perche loro, esperti, lo hanno fatto» || «Erano due fratelli per me. Marco è un eroe». Lo sguardo basso e gli occhi gonfi di pianto. Troppo forte il dolore. Così Andrea Zanella , un collega di Marco ed Alberto, i due enologi coinvolti nel grave infortunio. Un clima surreale, l’attività continua, ma il pensiero e la mente tornano a questi istanti drammatici quando i colleghi sono stati trovati all’interno dell’autoclave. Da una prima ricostruzione, il 31enne Alberto Pin esperto da tanti anni alle dipendenze dell’azienda, entra nella cisterna, da una botola di una dimensione di 60 centimetri per 40, forse per controllare qualcosa«Nell’autoclave c’era una quantità di vino spumante e c’era una grandissima quantità di azoto, un gas che viene utilizzato per evitare che il vino evapori, spiega l’avvocato Andrea Franchin, legale dell’azienda Cà di Rajo. L’azoto azzera l’ossigeno, per cui tutti sanno che non deve entrare. Non ci spieghiamo il motivo che ha porto Alberto ad entrare». In pochi istanti si è sentito male, forse ha perso i sensi. Immediatamente Marco Bettolini 46 anni di Bassano, è entrato a sua volta tentando di salvare il collega. In un attimo si è consumata la tragedia. Marco è caduto con il viso all’ingiù annegando in meno di mezzo metro di vino. L’avvocato ci racconta la disperazione dei colleghi e degli stessi titolari: loro, tutti insieme ci dice sono una famiglia. – Intervistati Avv. ANDREA FRANCHIN (Legale azienda Ca’ di Rajo) (Servizio di Daniela Sitzia)


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