14/09/2023 BELLUNO – Al Parlamento europeo è iniziata la discussione sullo “status di specie protetta del lupo, dell’orso e della lince”. Con i dati presentati ieri a Bruxelles si potrà giungere alla decisione di limitare la protezione concessa ai grandi predatori. || Gianantonio Da Re l’aveva anticipato sabato scorso in Alpago, in occasione dell’inaugurazione di una nuova malga, e ieri all’Europarlamento è iniziata la discussione sullo “status di specie protetta di lupo, orso e lince”. L’iniziativa è arrivata dopo le pressioni del gruppo Identità e Democrazia che ha lavorato per garantire maggiori tutele agli allevamenti, soprattutto quelli delle zone montane, in Veneto, oltre alla provincia di Belluno, sono interessate le zone di Asiago e della Lessinia. Ad oggi si contano 19 mila esemplari di lupo negli stati membri dell’Unione Europea, 21.500 nella grnde area europea, 3.350 solo in Italia. Salvo particolari casi di pericolosità, ad oggi è proibito cacciare i lupi. La richiesta di Identità e democrazia è quella di rivedere lo status di protezione dei grandi predatori anche in considerazione della crescita esponenziale degli animali. I dati dell’Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale dicono che dal 2015 al 2019 gli attacchi del lupo sono costati allo Stato italiano qualcosa meno di 10 milioni di euro di risarcimenti, circa 2 milioni l’anno. Nel 2022, nel solo Veneto, le predazioni denunciate sono state 297, in crescita rispetto ai 3 anni precedenti. La politica perciò, accogliendo le richieste degli allevatori, si sta facendo parte attiva per arrivare ad una gestione più efficace dei grandi predatori. Lo scopo è quello di arrivare ad un prelievo attento e regolato di esemplari per ridurne la presenza che – afferma Da Re – “ormai è giunta a numeri insostenibili per il nostro eco-sistema”. – Intervistati GIANANTONIO DA RE (EUROPARLAMENTARE LEGA) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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