28/08/2023 TREVISO – Dopo i fatti di cronaca che arrivano da Palermo e Caivano, si torna con urgenza a parlare di violenza di genere. Dal ministro Valditara un piano per le scuole per introdurre nelle classi delle superiori l’educazione sessuale. Da Treviso: «Problema culturale, si agisca con risorse e una vera riforma della scuola» || E’ convinta dell’importanza dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole, Emanuela Pol, dirigente dell’Isituto Max Planc. Resta scettica, però, sulle modalità di messa in opera dell’iniziativa. Educazione alla sessualità voluta dal ministro Giuseppe Valditara alla luce dei fatti di Palermo e Caivano. Un piano che mette al centro i ragazzi in progetti di “peer education”, ovvero di educazione tra pari. Loro, a salire in cattedra ideando progetti e scambiando conoscenze sulla materia. Già presenti nei programmi, però, nelle ore dedicate all’educazione civica, percorsi di sensibilizzazione ed educazione alle tematiche di genere nonchè di contrasto alla violenza sulle donne. Ma per fermare un fenomeno capillare e culturale come la violenza di genere, serve un’organizzazione diversa del sistema scuola, nonchè di risorse da mettere a disposizione per i docenti e il personale specializzato. Le linee guida tracciate dal Ministero dell’Istruzione, saranno presto recapitate ai presidi. Il progetto prevede che in classe si facciano corsi di formazione sulla parità di genere, il rispetto dell’altro sesso e contrasto ad ogni residuo – come si legge nella nota del ministro Valditara – di “machismo e maschilismo”. – Intervistati EMANUELA POL (Dirigente Istituto Tecnico Max Planck), BARBARA SARDELLA (Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale ) (Servizio di Edy Caliman)


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