11/08/2023 MESTRE – Omicidio di Mestre con importanti novità dal punto di vista delle indagini: «Lorenzo Nardelli e i suoi assassini non si conoscevano», è quanto emergerebbe dai rispettivi tabulati telefonici || “Un bravo ragazzo”, viene descritto così da chi lo conosceva Lorenzo Nardelli, il 32 enne del miranese assassinato a Mestre nel vano scale del condominio di via Rampa Cavalcavia 9, nella notte a cavallo tra mercoledì e giovedì scorso. Un passato certamente difficile segnato dalla droga e riscattato dalla voglia di riprendersi in mano la vita come quando nel 2021 ne ha pure salvata una: quella di un bimbo che ha rischiato di annegare nella spiaggia di Jesolo. Non si sa ancora con certezza cosa sia accaduto la notte del suo assassinio, l’unica certezza al momento è che i due cugini per mano dei quali è morto, gli operai di origine moldava Radu e Marin Rusu, di 32 e 35 anni, sono stati arrestati con l’accusa di omicidio volontario. Domani l’udienza di convalida davanti al Gip Alberto Scaramuzza, oggi l’autopsia sul corpo di Lorenzo Nardelli. Intanto il Pm titolare dell’inchiesta, Stefano Buccini, avrebbe già avuto i primi riscontri sull’esame dei cellulari di vittima ed indagati. Da questi si evince che i tre non si conoscevano e non c’erano stati contatti prima dell’altra sera quando è scoppiata la rissa con esito mortale. Dalle registrazioni emergono anche due chiamate di uno dei due cugini arrestati, Marin al 112. Nella prima chiede l’intervento delle forze dell’ordine mentre sarebbe in corso la fase iniziale della colluttazione, con i militari che gli dicono che è già in arrivo, su altra segnalazione, la Polizia. Con la seconda, invece, chiede l’invio di un’ambulanza, mentre è nell’ascensore. Telefonata estremamente confusa da cui, si è appreso, si capisce molto poco anche perché Marin, in Italia da poco, ha difficoltà di lingua. E se i due cugini continuano a sostenere la tesi della legittima difesa per un tentato furto nel loro appartamento da parte della vittima con altri due presunti complici che si sarebbero dati alla fuga non lasciando alcuna traccia del loro passaggio, gli investigatori non credono alla versione del furto finito in tragedia e stanno lavor (Servizio di Annamaria Parisi)


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