11/07/2023 TREVISO – Notificati nei giorni scorsi gli avvisi di conclusione indagini ai cittadini rom coinvolti nell’inchiesta della Procura sull’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di soggetti solo apparentemente nullatenenti. || La questura di Treviso ha concluso di accertamenti legati al caso dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di alcune famiglie rom residenti tra Treviso, in particolare la zona di Borgo Mestre, e Preganziol, per un danno all’Inps stimato in 150mila euro. L’avviso di chiusura delle indagini preliminari è stato notificato nei giorni scorsi tutti gli indagati.Tredici i soggetti denunciati per indebita percezione del reddito di cittadinanza che l’Inps ha immediatamente provveduto a sospendere; dieci per concorso in furto aggravato e continuato di energia elettrica; undici per false attestazioni a pubblico ufficiale in merito all’effettiva residenza e composizione dei nuclei familiari; un soggetto, infine, è accusato di sostituzione di persona. Due degli indagati, padre e figlio, che si dichiaravano disoccupati e nullatenenti, vendevano in realtà auto. Ben 159 compravendite in quattro anni, e malgrado questo avevano ottenuto un alloggio Ater a canone simbolico. Perché come detto il loro reddito risultava praticamente zero. Stesso copione per un altro individuo, che di veicoli ne aveva acquistati e rivenduti 67. E questo mentre si trovava agli arresti domiciliari. C’è poi il tema degli allacciamenti abusivi alla rete elettrica. Fatture da poche decine di euro a bimestre, quando nello stesso complesso abitavano in sedici. Anomalie che hanno spinto la Procura a disporre perquisizioni nelle abitazioni insieme ai tecnici dell’Enel, accertando così che, in un unico sito, cinque unità abitative erano allacciate abusivamente alla rete elettrica da circa dieci anni. Con un danno nei confronti del gestore della rete di decine di migliaia di euro. (Servizio di Lina Paronetto)


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