09/07/2023 ZENSON DI PIAVE – A Zenson c’e’ un apparecchio radio che racconta una storia di guerra e di deportazione. E l’altra sera l’amministrazione comunale ha voluto che venisse riraccontata dallo storico Ivano Sartor alla presenza del figlio dei nipoti e pronipoti del protagonista fucilato dai nazifascisti a san dona’ nel 1944. || I ricordi da bambino tornano alla mente guardando questa vecchia radio carica di storia. E’ l’apparecchio dei conti Badini che avevano una villa a Zenson di Piave. Padrone di casa e’ il conte Gustavo Badini industriale della zona che, dopo l’8 settembre del 1943 decide di stare dalla parte dei partigiani ma soprattutto degli ebrei che continuano a sfuggire ai rastrellamenti. Per questo ospita nella sua villa due famiglie i Salvadori e gli Andreon facendoli passare per parenti sfollati da Venezia e per questo dal 2 novembre del 2011 il suo nome e’ tra i 27 mila in tutto il mondo che il popo ebraico riconoscono come giusti tra le nazioni. Ma il conte Gustavo va oltre e inizia ad organizzare il recupero delle armi che arrivavano sulle spiagge di Eraclea e Caorle per la resistenza anticipate proprio dai messaggi cifrati di radio Londra.Attivita’ che, anche per la sua posizione sociale, lo espongono troppo al punto che nel dicembre del 1944 viene catturato dai nazifascisti, torturato e ucciso a san dona’. A posteriori gli viene intitolata una brigata partigiana e a Zenson la strada principale porta il suo nome. Di recente anche il comune di Treviso gli ha dedicato una via nel quartiere di S.Antonino. – Intervistati ALVISE BADINI, LUCIA MORATTO (Consigliere comunale Zenson con delega alla biblioteca), IVANO SARTOR (Storico) (Servizio di Lucio Zanato)


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