04/07/2023 TREVISO – Il Tar del Veneto obbliga che nelle scuole vi siano degli insegnanti di sostegno che sappiano comunicare anche con la lingua dei segni. Vince dopo 10 anni, la sua battaglia legale, una mamma di Paese. || Per la seconda volta il Tar del Veneto dà ragione alla famiglia di una 15enne di nome Lisa che soffre di disprassia, una forma di mutismo, e invita Ministero dell’Istruzione e scuola Media di fornire alla studentessa un’ interprete della lingua dei segni, per tutte le lezioni in classe. I Giudici del Tribunale Amministrativo, visto che ad oggi, era stato fatto poco o nulla, nelle scuole che Lisa ha frequentato, prima a Paese e poi a Treviso, hanno di fatto con una seconda sentenza “commissariato” il Ministero e l’Ufficio scolastico regionale, nominando un funzionario per assicurarsi che la loro volontà venga eseguita.E’ una vittoria senza precedenti, per Lisa, e per tutti i bambini che soffrono della stessa patologia. Dopo 10 anni, lacrime e sofferenza, due sentenze del Tar e due scuole medie che hanno rispettato solo in parte le sentenze, ora i ragazzi colpiti come Lisa da questa forma di mutismo, classificati come disabili DSA, con disturbi specifici dell’apprendimento, potranno avere al loro fianco degli insegnanti di sostegno che sono anche formati alla lingua dei segni. Dall’anno prossimo Lisa andrà alle scuole superiori, ci si augura che anche lei possa seguire le lezioni felice, come tutti gli altri. – Intervistati RAFFAELLA BUZIOL (Servizio di Nicola Marcato)


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