20/06/2023 TREVISO – L’Ordine degli assistenti sociali ha aderito alla mobilitazione indetta dai sindacati. Scesi in strada a Padova, Venezia e Treviso, i dipendenti degli Uffici di Esecuzione Penale esterna: «Carenza di organico, la situzione non è più sostenibile» || Una manifestazione per esprimere pubblicamente il disagio in cui l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Treviso versa. La riforma Cartabia e l’imminente accorpamento con l’Ufficio di Belluno, comprometteranno la qualità del lavoro offerto ai cittadini e alle istituzioni, già al collasso. Un Ufficio, quello di via Riviera Margherita, che si occupa di tutte le misure alternative al carcere e che nei primi sei mesi del 2023 ha gestito circa 1550 casi, che con quelli di Belluno, circa 350 a semestre, rischia di entrare in crisi a causa della mancanza di strumentazioni e di organico. In 14, a gestire l’intera struttura. Solo 10, i funzionari di servizio sociale. Il personale dell’Ufficio ha a carico l’intero processo di eleborazione dei programmi di ogni singolo caso, nonchè la sua gestione e controllo. Una responsabilità che in carenza di organico e con l’incremento di casi previsti dalla riforma Cartabia, andrà inevitabilmente a compromettere la qualità del servizio. – Intervistati PAOLA PONTAROLLO (Rsu Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Treviso), MONIA DE PAOLI (Direttrice e Assistente Sociale Uepe), MARTA CASARIN (Segr. Gen. Funzione Pubblica Cgil Treviso) (Servizio di Edy Caliman)


videoid(tCKKiIHksEY)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria