08/06/2023 VICENZA – Un anno dal duplice femminicidio che insanguinò Vicenza con l’uccisione di Lidija e Gabriela. I numeri delle richieste di aiuto che arrivano al centro Antiviolenza si allineano agli anni scorsi, ma ciò che rilevano da Donna Chiama Donna in città è un cambiamento di visione da parte delle donne che si approcciano con maggiore interesse e consapevolezza alle questioni di genere || Un anno fa esatto Vicenza piombava nel dolore, il duplice femminicidio in cui furono uccise prima Gabriela Serrano, poi Lidija Miljkovic dall’ex compagno e marito che poi si è tolto la vita in tangenziale. Da quel giorno non mancano fiori in via Vigolo, una processione silenziosa, e una vicinanza emotiva che a Vicenza si è trasformata in una maggiore consapevolezza femminile e interesse relativo a questioni di genere. Dopo il Covid si è assistito ad un escalation non solo numerica delle violenze rivolte alle donne ma anche in termini di efferatezza. Al Centro antiviolenza comunale di Vicenza nel 2022 sono state accolte 163 nuove richieste di aiuto, per un totale di 272 donne seguite; allo Sportello Antiviolenza di Arzignano sono state 95 le donne seguite nel 2022 di cui 59 nuovi casi; mentre lo Sportello Donna Chiama Donna, che si occupa di consulenze legali, psicologiche o di ascolto, ha preso in cario 55 donne. L’appello delle volontarie si rivolge alle istituzioni, affinchè le donne vittime di violenza siano messe nelle condizioni di poterne uscire – Intervistati SONIA BARDELLA (Psichiatra – Donna Chiama Donna) (Servizio di Luisa Bertini)
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