23/05/2023 MARGHERA – Gli industriali del Veneto lanciano un messaggio chiaro al Governo: «Basta slogan sui migranti». E formano una nuova allenza con i sindacati || «Sosteniamo da tempo che una politica migratoria fatta bene e senza slogan, con accordi mirati, sarà importante». Parole del presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro, in merito alla mancanza di lavoratori che interessa in modo trasversale il settore manifatturiero e terziario. La sua proposta, “Pensare ad una politica di inclusione e occupazione con accordi presi già dal paese d’origine dei migranti” questo al fine di affrontare la desertificazione demografica del nostro territorio che già oggi partendo dalla provincia di Treviso, specchio delle altre realtà provinciali venete, vede una diminuzione del 30% del tasso demografico. Significa che nel 2030 in Veneto saranno 180 mila le persone in età lavorativa in meno. Quindi l’altra sua proposta: “Chiedere al Governo di mettere a terra il Pnrr e portare avanti eventuali modifiche in accordo con l’Europa specie per quei famosi 20 miliardi di euro di progetti sfumati”, (vedi tra gli altri Bosco dello Sport di Mestre), e di cui le aziende potrebbero portare avanti le nuove progettualità in qualità di soggetto appaltante. Se n’é parlato a Marghera, in occasione della presentazione del Patto per la coesione sociale firmato con Cgil, Cisl e Uil. In evidenza anche le 30 mila aziende venete a rischio infiltrazioni mafiose. Veneto che farà sentire forte la propria voce a Roma considerato che dopo Assolombarda rappresenta la 2^ più grande Confindustria d’Italia – Intervistati LEOPOLDO DESTRO (PRES. CONFINDUSTRIA VENETO EST), ALDO MARTURANO (SEGR. GEN. CGIL PADOVA), MASSIMILIANO PAGLINI (SEGR. GEN. CISL BELLUNO-TREVISO) (Servizio di Annamaria Parisi)


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