22/05/2023 PADOVA – L’alto commissariato dei diritti umani Onu chiede di fermare lo sfratto di una famiglia, ma il giudice dà ragione al proprietario. Scontro tra Comune e associazioni per la casa : “Decine di appartamenti liberi ma non assegnati” – || Dopo circa 4 ore di trattativa, Vincenzo Sinagra, rimpie le valigie che aveva preparato sull’uscio e con la moglie la scia la casa nella quale non riusciva più a sostenere l’affitto dal 2020. I volontari delle associaizoni inquilini e Catai in aiuto a portare giù gli scatoloni. A nulla è valsa la nota dell’Alto Commissariato dei diritti umani dell’Onu di sospendere lo sfratto per evitare, si legge, danni irreparabili derivanti dalla violanzione dei diritti umaniTre gradi di giudizio condannano Vincenzo a lasciare l’abitazione. Catai, Associazione inquilini e sportello sociale di via Bajardi sono scesi in campo per la causa di questa famiglia. Per loro la sistemazione sarà Casa a colori in attesa che la famiglia scali la graduatoria. E’ la sesta esecuzione di sfratto, in tre anni, oltre 25000 euro le spese sostenute dalla proprietà per rientrare in possesso della casa. A presidiare Via Barzizza due camionette della polizipa e diversi agenti. Si teme lo scontro che alla fine non ci sarà. Due i medici che visitano Vincenzo. Nel frattempo la sua causa si allarga. Un’altro inquilino della via accanto si aggiunge, lui e la compagna sono alla terza ingiunzione di sfratto. – Intervistati VINCENZO SINAGRA CIRJALIU, CESARE OTTOLINI (UNIONE INQUILINI ), DANIELA RUFFINI (SPORTELLO SOCIALE VIA BAJARDI), MATTEO SCHIAVON (Servizio di Anna De Roberto)
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