15/05/2023 MESTRE – «E’ stato un gesto estremo». cCosì la Procura di Venezia sulla morte del 57 enne veneziano ritrovato, venerdì scorso, cadavere nelle acque della laguna in Punta San Giuliano, a Mestre || “Un gesto estremo”, così nel fascicolo del veneziano 57 enne di Cannaregio trovato cadavere venerdì scorso tra le acque a San Giuliano, a Mestre. Per la Procura di Venezia si tratterebbe di un gesto premeditato per il quale si spiegherebbe anche il peso da 10 chili da palestra legato alla vita. Peso sottratto dopo essersi allenato in palestra o dopo essere passato dalla sala fitness, per legarselo alla vita e lasciarsi cadere a strapiombo nel tratto di laguna vicino ai Canottieri. E’ qui che il 57 enne si sarebbe tolto la vita, dopo aver lasciato la sua auto, parcheggiata nell’area di sosta di fronte alla riva e all’interno della quale gli inquirenti hanno trovato, in particolare, anche diverse confezioni di psicofarmaci. La polizia è riuscita a identificarlo grazie alla patente, che si era portato con sé. Indagini ancora in corso e a conclusione della quali la Procura restituirà il corpo del 57 enne alla famiglia. Il gesto estremo, maturato, forse, in una situazione di particolare disagio e fragilità dettata da una solitudine interiore che non sempre si riesce a intercettare motivo per il quale ricordiamo il numero di telefono da contattare senza alcuna esitazione. Specie da parte di chi in cerca di aiuto, preferisce l’anonimato di una voce che può anche salvarti la vita. Meglio parlare e farsi ascoltare da chiunque: chiamando il 112 o dal telefono amico dalle 10 alle 24, al numero 02 2327 2327 o tramite la webcall all’indirizzo www.telefonoamico.net. (Servizio di Annamaria Parisi)


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