04/05/2023 PAESE – “Sono vittima di un complotto da parte della mia famiglia”: sono queste le parole di Massimo Pestrin dopo il feroce duplice omicidio del fratello e della cognata. || Ha scaricato tutti i colpi della sua Glock 9 millimetri: 17 proiettili in totale che Massimo Pestrin ha esploso. Una decina hanno raggiunto il fratello Lino e la cognata Rosanna senza lasciargli scampo. “Sono vittima di un complotto da parte della mia famiglia” sono queste le prime parole del Killer agli inquirenti per spiegare il feroce duplice omicidio. Poi ha deciso di non rispondere più alle domande del Pubblico Ministero. Nelle prossime ore l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto. Massimo Pestrin è accusato di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di parentela con le vittime. Non sarebbe un raptus di follia – ha spiegato il Procuratore Capo di Treviso Marco Martani, ma ha un’azione pianificata. Secondo una prima ricostruzione Massimo si trovava in casa. Ad un tratto è sceso dalle scale forse già armato, poi la furia omicida. Ha freddato Lino e Rosanna. Alcuni bossoli sono stati trovati anche sulla soglia della porta che conduce al piano superiore. Dopo la mattanza, è uscito, ha scarrellato il caricatore facendo finire a terra gli ultimi tre proiettili non esplosi. Pestrin forse se n’è liberato prima di confessare il duplice omicidio alle forze dell’ordine. E’ stato lui a chiamare il 113. Ha atteso a casa fuori, a pochi metri da lui i corpi della vita di Lino e Rosanna. Per lui sono scattate le manette. Da una decina di giorni lavorava come Guardia Giurata. Quella pistola regolarmente detenuta ce l’aveva da qualche mese. Nelle prossime ore sarà disposto l’esame autoptico sul corpo della due vittime. – Intervistati MARCO MARTANI (Procuratore della Repubblica di Treviso) (Servizio di Daniela Sitzia)


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