28/04/2023 MESTRE – Il Veneto è sulla strada giusta nella lotta alla mafia. Così l’associazione “Libera” commenta la richiesta di 452 anni di carcere complessivamnete chiesta dai pm nel processo al “clan dei casalesi”.La Cassazione ha già stabilito nel processo in rito abbreviato che ad Eraclea agiva un’associazione di stampo camorristico. || Trent’anni di reclusione per Luciano Donadio, ritenuto il boss dell’organizzazione criminale che avrebbe agito in Veneto Orientale per circa vent’anni e per Raffaele Buonanno e Antonio Pacifico, accusati di essere al vertice dell’associazione.Sono le richieste di condanna più consistenti tra i 452 anni di carcere che i pm del processo al cosiddetto clan dei casalesi hanno complessivamente chiesto nei confronti di 46 imputati. Per l’ex sindaco di Eraclea Mirco Mestre la richiesta è di quattro anni.CLOTILDE OCONE – COORDINATRICE PROVINCIALE “LIBERA” VENEZIA0:13 vi aspettavate – 0:28 avevamo buone sperazneChe ad Eraclea agisse un’associazione di stampo camorristico è stato già stabilito nella sentenza definitiva della Cassazione, nel processo ad altri 16 imputati giudicati che avevano scelto il rito abbreviato.Secondo gli attivisti veneziani e veneti di “Libera contro le mafie”, sodalizio che raccoglie trecento tra gruppi e associazioni di tutta Italia, al di là di come finirà il processo c’è finalmente una presa di coscienza nella nostra Regione.Seppur lentamente si sta finalmente iniziando a diffondere la consapevolezza che anche in veneto agiscono mafia, camorra e ‘ndrangheta. Importante in tal senso è stata anche la partecipazione al processo della Regione Veneto culminata con la presenza in aula del presidente Luca Zaia. – Intervistati CLOTILDE OCONE (COORDINATRICE PROVINCIALE “LIBERA” VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)