27/04/2023 BELLUNO – A Belluno, come nel resto d’Italia, ha preso avvio la campagna referendaria “Italia per la pace”; tre i quesiti: due dedicati all’antimilitarismo con riferimento al conflitto in corso in Ucraina, e il terzo per la difesa della sanità pubblica. || La raccolta delle adesioni è iniziata lo scorso 22 aprile, significativamente a ridosso della Festa della Liberazione e l’obiettivo è di raggiungere in tre mesi quota 500 mila firme da presentare prima alla Corte di Cassazione e poi a quella Costituzionale. Per il disarmo e la difesa della sanità pubblica sotto il nome “Italia per la pace” si sono uniti due comitati “Ripudia la guerra” e “Generazioni future”. Tre i quesiti referendari: abrogazione della deroga alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a paesi in guerra decisa dai governi Draghi e Meloni attraverso decreti legge nel primo caso, nel secondo – di portata più generale – il quesito è volto ad impedire che il Consiglio dei Ministri in autonomia possa decidere l’invio di armi in territori di guerra.Infine il terzo quesito sul tema sanitario che si prefigge di garantire e tutelare il servizio sanitario pubblico escludendo i privati dalla partecipazione alla pianificazione sanitaria.I banchetti per la raccolta delle firme saranno presenti a Belluno anche il 6 maggio e il 6 giugno, ma si può firmare anche on line e in tutti i Comuni. – Intervistati PAOLA DELMONTE (COORDINATRICE CLN – OGGI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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