27/04/2023 VERONA – I litigi per colpa dei soldi che spendeva per acquistare la droga, questi i motivi all’origine del duplice omicidio di Verona. Il figlio dopo la confessione non parla davanti al magistrato, nelle prossime ore però è stato fissato l’interrogatorio di garanzia. Il 55enne si trova nel carcere di Montorio || Domani mattina tornerà davanti al giudice per l’interrogatorio di convalida del fermo di Osvaldo Turazza, il 55enne veronese fermato per il duplice omicidio dei genitori Giampaolo Turazza e Wilma Vezzaro accoltellati a morte nel loro appartamento nel quartiere di Borgo Roma a Verona la sera del 24 aprile. L’uomo dopo aver vagato per tutta la notte si è costituito nel pomeriggio del 25 aprile con una chiamata al numero di emergenza della Guardia di Finanza. “Li ho uccisi” ha detto al telefono ai finanzieri che lo hanno geolocalizzato e individuato in un bar, le mani ancora sporche di sangue e con profondo taglio, il segno di una collutazione. Prima di chiamare le forze dell’ordine sembra che Osvaldo Turazza sia passato a casa, un appartamento a Porto San Pancrazio che condivide con una coinquilina e a lei avrebbe raccontato di aver ucciso i suoi genitori, in un raptus mentre la madre stava cucinando. Alla donna avrebbe raccontato che prima ha sgozzato la mamma e poi si è diretto in camera dove ha ammazzato il padre. Un delitto avvenuto nel pomeriggio del 24 aprile. La coppia è stata colpita ripetutamente con numerosi fedenti, la polizia scientifica ha sequestrato tutti i coltelli da cucina, quasi certamente verrà disposta l’autopsia. I rapporti tra Osvaldo Turazza e i suoi genitori Wilma e Giampaolo erano tesi per colpa di continue liti. Il 55enne – che aveva precedenti legati agli stupefacenti – chiedeva spesso soldi per i suoi problemi di droga e molte volte li avevano sentiti litigare. Wilma Vezzaro definita da tutti gentile e riservata parlava poco di quel figlio problematico, ma i vicini vedevano che spesso soffriva per questa situazione. (Servizio di Valentina Visentin)


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