26/04/2023 MESTRE – Una mostra in via Piave ripercorre la storia del cosiddetto “buco di Mestre”, la zona dell’ex Umberto I diventata una delle aree più degradate dopo l’abbattimento dell’ospedale. “Una situazione – dicono gli organizzatori – che poteva essere risolta coi fondi del PNRR”. || I più giovani non possono neanche ricordare come fosse questa parte di Mestre quando c’era l’ospedale Umberto I. L’abbattimento della struttura risale al 2009. E da quasi un quindicennio nel cuore della città c’è un buco di quattro ettari diventata una zona sempre più degradata.Il Comitato “Ex Umberto I: Bene Comune”, che da anni si batte per un riqualificazione dell’area, ne ripercorre la storia dalle origini – quando lì sorgeva il primo castello di Mestre – fino e sopratutto agli ultimi difficili anni attraverso una mostra ospitata nella sede dell’Associazione Viva Piraghetto in via Piave.Alcuni edifici sono restati di proprietà pubblica mentre una parte dell’area è stata venduta ad un catena di supermercati. Una scelta che non era piaciuta a chi, come nel comitato, pensa che il Comune abbia perso una grossa occasione persa per riscrivere la storia di Mestre. Magari con quei fondi europei del PNRR che invece si volevano utilizzare per uno stadio e un palazzetto dello sport, prima della bocciatura di Bruxelles. – Intervistati GIANFRANCO VECCHIATO (ARCHITETTO), MICHELE BOATO (COMITATO EX UMBERTO I: BENE COMUNE), MONICA COIN (COMITATO EX UMBERTO I: BENE COMUNE) (Servizio di Filippo Fois)


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