22/04/2023 MESTRE – L’economia del Veneto è in allarme, nei prossimi 5 anni bisognerà occupare 346 mila posti di lavoro. Più della metà dovuta a pensionamenti. || Il progressivo invecchiamento della popolazione sta provocando un grosso problema al mondo produttivo veneto: tra il 2023 e il 2027 andranno in pensione più di 254mila persone: il 12% dei lavoratori. Considerando che la crescita economica prevista in questo lasso di tempo dovrebbe generare 92 mila nuovi posti di lavoro, nel prossimo lustro il mercato del lavoro veneto richiederà 346 mila nuovi addetti. Secondo la CGIA di Mestre l’incidenza più elevata di neo-pensionati sul totale del fabbisogno occupazionale sarà in agricoltura (96,9%), nell’industria (85,1%) e i servizi (65,8%).Nel manifatturiero l’esodo più significativo verso la pensione sarà nell’industria del mobile (98,9%), quella della carta (98,2) e quella del tessile-abbigliamento (94,7). Più in generale nei prossimi anni, i principali settori del nostro made in Italy rischiano di non poter più contare su una quota importante di maestranze di qualità e di elevata esperienza. Da tempo, ormai, gli imprenditori denunciano la difficoltà di trovare dipendenti una difficoltà coperta solo in partedagli stranieri. E lasituazione paredestinata a peggiorare: non solo per effettodella denatalità ma ancheper la cronica difficoltà che ha il nostro paeseadincrociare la domanda e l’offerta di lavoro. – Intervistati PAOLO ZABEO (COORDINATORE UFFICIO STUDI CGIA MESTRE) (Servizio di Filippo Fois)


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