MARGHERA – Nelle rianimazioni del Veneto un paziente Covid su due perde la vita. Il dato drammatico reso noto dal coordinatore delle terapie intensive Paolo Rosi. || Da circa una settimana i dati d’incidenza del Coronavirus in Veneto segnano un’occupazione stabile dei posti in terapia intensiva, attorno ai 330, 340 posti letto. I nuovi accessi sono circa 20, 25 al giorno a sostituire altrettanti pazienti che escono per guarigione o per decesso. Tutti sono pazienti complessi che richiedono un grande impegno assistenziale. Ma soprattutto ultimamente in Veneto la pandemia si sta muovendo su percentuali fisse: ogni 200 positivi uno finirà in terapia intensiva. E in terapia intensiva un ricoverato su due perde la vita.E’ vero che metà dei pazienti ha più di 70 anni ma l’altra metà ne ha di meno. In terapia intensiva ci sono anche 40enni e la mortalità è alta anche tra i 50enni e i 60enni. Peraltro la permanenza in terapia intensiva è piuttosto lunga e sfibrante: dai 15 ai 20 giorni.I numeri che oramai leggiamo o ascoltiamo quotidianamente non devono mai far dimenticare che su quei letti ci sono delle persone. Persone che rischiano di perdere o perderanno la vita. – Intervistati PAOLO ROSI (COORDINATORE TERAPIE INTENSIVE VENETO) (Servizio di Filippo Fois)