13/04/2023 BELLUNO – Da Comitato a Fondazione. Il Fondo Welfare Dolomiti sfida se stesso e compie un grande passo di responsabilità: oggi è stato sancito il suo ingresso ufficiale nella galassia degli enti del terzo settore, primo in Italia grazie alla sua composizione eterogenea e alla sua missione di interesse generale. || “Ci siamo chiamati a vicenda” ha detto il vescovo Marangoni per indicare la volontà di un percorso non scontato che in 5 anni ha rappresentato un approdo sicuro per quella parte di comunità bisognosa di un aiuto. Era il 2018 quando due settimane prima di Vaia nacque il Fondo Welfare Dolomiti. Obiettivo dichiarato: il contrasto allo spopolamento. 15 giorni dopo la tempesta stravolse l’orizzonte: i sindacati, che del Fondo sono stati promotori, chiamano a raccolta tutti i soggetti che contanoin provincia: enti locali, associazioni datoriali, diocesi, il mondo delle imprese e del volontariato. In sei mesi vengono raccolti e distribuiti 550 mila euro. Il resto è storia come storico è il cambio di passo impresso oggi al Comitato e non soltanto in senso giuridico. La Fondazione Welfare Dolomiti Belluno entra nella galassia degli enti del terzo settore ed è già un record – ha detto il consulente della Scuola di Pisa Luca Gori: “si tratta del primo esempio del genere e Belluno in questo senso può candidarsi come buona prassi a livello nazionale”.Una dotazione di circa 60 mila euro come capitale iniziale, metà dei quali conferiti sotto forma di autofinanziamento, un cda, un’assemblea e un comitato scientifico. Tutti, tranne l’organo di controllo che redigerà i bilanci, presteranno la loro opera a titolo gratuito. La Fondazione Welfare Dolomiti Belluno potrà attingere non soltanto alle donazioni liberali ma alle contribuzioni riservate agli enti del terzo settore. – Intervistati FRANCESCA DE BIASI (PRESIDENTE FONDAZIONE WELFARE DOLOMITI BELLUNO ETS) (Servizio di Tiziana Bolognani)
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