01/04/2023 VENEZIA – Il tuffatore dal palazzo di tre piani di San Pantalon ha un volto. In un video diffuso sui sociale network un collettivo inglese di parkour rivendica il gesto e scrive provocatoriamente: “sfidiamo gli avvertimenti del sindaco” || Come faceva presagire il massiccio dispiegamento dei videocamere l’autore del tuffo dal palazzo di San Pantalon e i suoi complici si sono identificati da soli. Da Londra. Giusto il tempo di montare in un filmato questa come altre imprese compiute in quelli che definiscono tre giorni di selvaggia avventura a Venezia e postarle con un titolo provocatorio indirizzato proprio al primo cittadino “sfidando gli avvertimenti del sindaco”. E’ un collettivo inglese che si chiama “Phat” e si definisce una “squadra professionista di parkour”. All’inizio del video si raccomanda di non provare a fare ciò che si vede, i protagonisti sono atleti professionisti con un lunghissimo allenamento alle spalle.Come ricostruito dai residenti la salita sul tetto di San Pantalonè avvenuta arrampicandosi sulle impalcature che si trovano dietro al palazzo Che in canale ci sia un costante passaggio di barche se ne accorge anche il tuffatore. Una volta in cima ha per un attimo l’idea di rinunciare.Dopo il tuffo il gruppo si rende conto che “la gente è arrabbiata” dice uno di loro. Nel sottopancia del video c’è scritto che la città li odia…“Tanto non tornerò più a Venezia” dice quest’altro ragazzo, nel mezzo di un quarto d’ora di video che è un susseguirsi di acrobazie pericolosissime dove un mezzo passo falso può avere conseguenze gravissime se non mortali. I divieti esistono non per il gusto di proibire qualcosa ma perché non si commettano azioni pericolose per sé e per gli altri. Se non li si rispetta anche la più ardita prestazione sportiva si riduce ad una bravata che, quando non finisce male, viene premiata con una multa. (Servizio di Filippo Fois)


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