01/04/2023 BELLUNO – Si infiamma il dibatto intorno al PNRR, il piano di ripresa italiano: tre anni per completare le opere ma l’allerta si fa ogni giorno più alta e i sindaci non ci stanno ad essere messi sotto accusa. Il primo cittadino di Belluno: «Chiediamo subito una proroga sennò si rischia la paralisi del sistema». || Con gli stessi dipendenti, con le stesse forze in campo, con una burocrazia che è rimasta tutto sommato la stessa i Comuni rischiano di non arrivare in tempo a chiudere le gare per le opere da realizzare con i fondi PNRR. La scadenza del 2026 è dietro l’angolo e l’Europa preme. Palazzo Rosso, con i suoi 26 progetti da attuare, si è unito all’appello dell’Anci.Gli ostacoli – afferma De Pellegrin – sono tanti e stanno mettendo in difficoltà la macchina comunale. La richiesta al Governo è quella di un differimento immediato di almeno 3 mesi. “La proroga è un atto dovuto” spiega il sindaco che dice pure come sui ritardi del Pnrr i Comuni non abbiano alcuna responsabilità. Non condivide questa presa di posizione, in parte anticipata durante l’ultima riunione del consiglio comunale, la capogruppo Dem Claudia Bettiol secondo cui l’amministrazione De Pellegrin “sta mettendo le mani avanti”. Per Claudia Bettiol si tratta di organizzare il personale del Comune, che è preparato e qualificato, e incentivarlo a lavorare per utilizzare le risorse messe a disposizione dal Pnrr. Scettico anche l’ex sindaco Jacopo Massaro oggi capogruppo di In Movimento. “Da sempre sappiamo – afferma – che la scadenza del 2026 è un problema irrisolvibile”.Il presidente dell’Anci Decaro ha invitato i sindaci a stare lontano dalle polemiche ma ha pure esortato a fare quel gioco di squadra istituzionale che finora è mancato. – Intervistati OSCAR DE PELLEGRIN (SINDACO DI BELLUNO), CLAUDIA BETTIOL – CAPOGRUPPO PARTITO DEMOCRATICO (AL TELEFONO), JACOPO MASSARO – CAPOGRUPPO “IN MOVIMENTO” (AL TELEFONO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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