21/03/2023 VENEZIA – La lotta al bullismo è una priorità nelle scuole del Veneto. A Venezia il ministro dell’istruzione Valditara e il presidente Zaia concordano che una sospensione da scuola può non servire. E si affaccia l’ipotesi di impiegare i “bulli” a lavori socialmente utili. || Il bullismo tra giovani e persino nei confronti degli insegnati è diventato uno dei problemi più gravi da affrontare nelle nostre scuole. A Venezia per la Giornata Regionale dedicata alla memoria e all’impegno in ricordo delle vittime delle mafie il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, lo ribadisce partendo dalla circolare che vieta i cellulari in classe.Oltre ad un appello alle famiglie, che è il primo luogo in cui inizia l’educazione dei ragazzi, tra Valditara e Zaia c’è convergenza sul fatto che a volte uno, due, sette giorni di sospensione di un bullo possono non servire a niente.Al di là alla dispersione scolastica il bullismo provoca effetti drammatici anche sulla salute di chi lo subisce, secondo uno studio della Fondazione Veronesi citato dal ministro, dalla depressione fino alla sviluppo di malattie oncologiche.La giornata del ricordo delle vittime di mafia è stata commemorata con la proiezione all’Istituto Algarotti di Venezia, di uno degli otto docu-film coordinati dalla giornalista Emilia Brandi su chi ha subito e combattuto la violenza delle mafie. Un fenomeno sempre più diffuso anche in Veneto. – Intervistati GIUSEPPE VALDITARA (MINISTRO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO), LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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