06/03/2023 MOGLIANO VENETO – Cinque anni di battaglie e ancora nessun esito. Rinviato ad altra udienza il procedimento per il rimpatrio del bambino moglianese sottratto al padre dalla madre polacca, che l’ha portato con sé in patria. || L’udienza è stata rinviata al 23 ottobre, in attesa che il Tribunale di Venezia acquisisca nuovi documenti dagli uffici giudiziari polacchi. E questo malgrado la Procura avesse chiesto di chiudere il dibattimento e andare a un pronunciamento. Si allungano i tempi per l’eventuale rimpatrio del bambino di Mogliano Veneto portato con sé in Polonia dalla madre nel 2018, quando aveva solo 3 anni. Bambino che il padre italiano, da allora, non vede, malgrado una sentenza di affido condiviso dai parte dei magistrati italiani e recepita dai polacchi. Una battaglia condotta dal papà e dalla madre di quest’ultimo, la signora Iolanda, la nonna del piccolo, l’unica che riesce ancora ad avere contatti con il bambino, che oggi ha 8 anni, e a cui la donna riesce a parlare in videochiamata ogni 15 giorni. E’ di queste ore, inoltre, la notizia che Iolanda ha ottenuto anche di poter avere 4 colloqui con lui. Per il resto, questa l’accusa della nonna, la madre del ragazzino lo ha totalmente sottratto agli affetti del padre e della famiglia d’origine, non fornendo neppure un indirizzo di casa. E questo malgrado lui stesso, prima di essere portato all’estero, avesse disperatamente chiesto di rimanere con il papà, come testimonia un video prodotto dalla nonna e acquisito dal giudice tramite la questura di Venezia solo in quest’ultima udienza. Un percorso lungo e tortuoso, in cui la famiglia si sente abbandonata dallo Stato che, denuncia la nonna, non sta facendo nulla per riportare in patria un suo cittadino. (Servizio di Lina Paronetto)


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