04/03/2023 VENEZIA – Le perdite a fine anno per l’agricoltura veneta potrebbero superare il miliardo di euro, peggio di quanto accaduto un anno fa. L’allarme della Cia: «Situazione di una drammaticità assoluta» || In Veneto a febbraio sono mediamente caduti 3 millimetri di pioggia; gli apporti meteorici mensili sul territorio regionale sono pressoché nulli (-96%), per ritrovare una situazione simile bisogna tornare al 1997, con 4 millimetri. Il dato emerge dal rapporto mensile sulla risorsa idrica in Veneto di Arpav. Nell’ultimo anno sono piovute 50 giornate in meno rispetto ai 12 mesi precedenti, le portate dei fiumi come il grado di riempimento dei serbatoi montani sono ben al di sotto della media, le risorse nivali registrano un -49%, e ancora si registra un metro di falda in meno rispetto ad un anno fa. ”Una situazione di una drammaticità assoluta” per il direttore della Cia del Veneto. Se continuerà così il settore agricolo dovrà fare i conti con perdite di produzione pesanti, oltre 1 miliardo di euro. Il settore agricolo va verso un significativo razionamento dell’acqua, escluso invece per le utenze domestiche. I gestori idrici del Veneto che qualche giorno fa si sono riuniti a Villaverla per fare il punto della situazione sono al lavoro per garantire una continuità di erogazione dell’acqua, ma un ruolo importante devono giocarlo anche i cittadini con un cambio culturale e di abitudini, ” non lavando l’acqua o annaffiando le piante con l’acqua potabile, rinunciando alle piscine domestiche, una piccola consuma come 80 nuclei familiari” spiega Alessandro Bonet Presidente di Piave Servizi. A Villaverla i gestori hanno elaborato un piano di sicurezza dell’acqua per affrontare con un sistema collaudato eventuali rischi, che si tratti di siccità, di uno sversamento o di un guasto. Un esempio esportabile al resto del paese – Intervistati ALESSANDRO BONET (Presidente Piave Servizi), MAURIZIO ANTONINI (Direttore Cia Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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