MESTRE – Dopo la morte di Chiara Fregonese, oggi la mamma lancia un appello ai nostri microfoni: l’anoressia è una brutta bestia e a Mestre mancano strutture adeguate per curarla. || Il suo sorriso è in ogni angolo di casa, in salotto c’è ancora uno dei tanti mazzi di fiori per i genitori di Chiara Fregonese, la 33enne che il 21 ottobre si è spenta dopo un calvario di 10 anni per affrontare l’anoressia, una malattia subdola che si è insinuata in lei giorno dopo giorno, come racconta la mamma.Chiara era una ragazza sorridente, amata, una studente modello e una donna ambiziosa che era riuscita a ottenere incarichi all’estero, ma qualcosa in lei probabilmente si era scatenato e, come denuncia la mamma, la mancanza di strutture adeguate per l’anoressia e una rete di assistenza l’ha portata alla morte. Poco prima di andarsene, Chiara, ha chiesto ai suoi genitori di abbracciarla lasciandoli con queste parole: papà, sei il braccio, mamma sei la mia testa e io sono il cuore. – Intervistati ANTONELLA PAMPAGNIN (MAMMA DI CHIARA) (Servizio di Ilaria Marchiori)