21/02/2023 VO – Nessuna cerimonia ufficiale oggi a Vo’, dove tutti ricordano i tre anni dall’inizio della pandemia da Covid 19 con la morte di Adriano Trevisan. Il sindaco Giuliano Martini, testimone e protagonista dei terribili giorni della zona rossa, ai nostri microfoni spiega: «Vogliamo andare avanti». || Era il 24 febbraio del 2020 quando Vo’ piombò nella zona rossa dopo che il 21 febbraio era morto Adriano Trevisan, la prima vittima italiana del Coronavirus originaria del paese del buon vino e della trachite. Il coronavirus era diventato parte della nostra storia e a Vo’ si provava sulla pelle di poco più di tremila persone la paura dell’isolamento dal mondo, il tentativo fallito di bloccare la circolazione del virus, il dolore per la morte di Adriano Trevisan prima di Renato Turetta poi ma anche la voglia di lottare. A tre anni di distanza a Vo’ il desiderio adesso è quello di guardare avanti e di ricordare nell’intimo. La pianta di Ulivo che da due anni è stata posta alle porte del paese è il ricordo vivente delle vittime della pandemia. A loro sarà dedicato un ricordo intimo più avanti racconta ai nostri microfoni il sindaco. Una città la sua diventata primo e unico laboratorio al mondo di studio del virus grazie ai tre cicli di tamponi somministrati dalla regione in collaborazione con l’università di Padova. – Intervistati GIULIANO MARTINI (Sindaco di Vo’) (Servizio di Chiara Gaiani)


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