07/02/2023 VENEZIA – Un gruppo di ebrei veneziani scampò all’Olocausto nascondendosi nella soffitta di un palazzo del ‘500. Una storia svelata per la prima volta in 80 anni, alla nostra emittente. || Anna Frank ha abitato anche a Venezia, perché Anna Frank non è solo la bambina uccisa in un campo di sterminio tedesco, dopo oltre due anni nascosta in una soffitta di Amsterdam con la famiglia. Anna Frank è anche il simbolo dei milioni di innocenti che anche in Italia hanno vissuto nel terrore della morte durante la Seconda Guerra Mondiale.Questa è una storia che ancora non conosce quasi nessuno. Ed è una storia a lieto fine. Perché davanti al portone di questo elegante palazzo del ‘500, il Comune di Venezia non deporrà mai delle pietre d’inciampo per commemorare chi da qui fu deportato e assassinato in un campo di concentramento.Per raggiungere questa soffitta rimasta intatta com’era 80 anni fa quando durante la Repubblica di Salò ha vissuto nascosto un gruppo di ebrei, bisogna attraversare eleganti saloni, persino una cucina, un dedalo di stanze che nascondono porte che come passaggi segreti conducono a scale nascoste fino ad un sotto tetto dove in epoche remote alloggiava la servitù del palazzo.Maurizio Crovato è colui che ha contribuito a rendere pubblica una storia rimasta segreta per 80 anni. E’ la prima volta che una telecamera entra qui. Tra materassi ancora distesi sul pavimento, un altro passaggio nascosto conduce a quello che sarebbe stato l’ultimo estremo tentativo di salvezza.Nel sottotetto sono rimaste ancora le grate di un pollaio. A testimonianza di un’epoca in cui non solo sopravvivere ma anche riuscire a mangiare poteva essere difficile. – Intervistati PATRIZIA NICOLAI, MAURIZIO CROVATO (Servizio di Filippo Fois)


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