26/01/2023 PADOVA – Frode milionaria nel settore della cancelleria e dei prodotti per la stampa. La mente dell’associazione a delinquere era costituita da due imprenditori padovani. Le indagini iniziano due anni fa. || Una ferrari rosso fiammante, diverse altre auto di grossa cilindrata, decine di rolex, ville, contanti. I finanzieri di Bolzano, con i colleghi di Padova, Rovigo, Venezia, Vicenza, Milano e Roma hanno notificato oggi 18 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indiziate dei reati di associazione a delinquere, finalizzata alla frode Iva intracomunitaria, al riciclaggio e auto riciclaggio. In provincia di Padova sono state arrestate quattro persone a Polverara, Sant’Angelo di Piove di Sacco. Padova e San Giorgio delle Pertiche, due, invece, a Vicenza. La mente della frode milionaria: due imprenditori di origine padovana che avevano costruito il loro business attorno ai prodotti da cancelleria e per la stampa. Le indagini eseguite dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria iniziano nel 2020: i prodotti sono venduti a prezzi troppo competitivi. L’attività fa emergere l’esistenza di un’associazione a delinquere costituita da oltre 30 indagati che avvalendosi di un reticolo di società dislocate prevalentemente nel triveneto e in numerosi Paesi dell’Unione Europea, curava l’importazione in Italia di questi prodotti, sistematicamente omettendo il versamento dell’Iva dovuta. La frode quantificata dalle fiamme gialle sotto la regia del European Public Prosecutor Office della sede di Venezia ammonta a 58 milioni di euro. Gli indagati avevano attribuito la titolarità formale delle circa 30 società coinvolte nella frode a compiacenti “teste di legno”. I soldi ricavati erano nascosti in una società cassaforte, investiti in beni di consumo o ricilcati sopratutto nel settore turistico: con l’acquisto di immobili da affittare, ristoranti da gestire, o addiritttura per l’acquisto di cripto-valute. (Servizio di Anna De Roberto)
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