25/01/2023 SCORZE’ – Non sono disposti a perdere il posto di lavoro senza fare niente i dipendeti dell’AkzoNobel di Peseggia. Dopo la notizia della chiusura del loro stabilimento per delocalizzare la produzione in Svezia, oggi a Scorzè si è tenuta una prima manifestazione di protesta. || «In dieci anni AkzoNobel, leader mondiale delle vernici per legno, è riuscita a dilapidare un capitale umano che aveva fatto nascere e prosperare, distruggendo una realtà industriale presente sul territorio da quasi 50 anni». Inizia così il volantino che oggi è stato distribuito a Scorzè nel corso della manifestazione indetta dopo la notizia della chiusura del sito di Peseggia, la cui produzione sarà spostata in Svezia. 50 famiglie si ritroveranno senza reddito per una scelta che da qualche tempo si suole eufemisticamente definire di “delocalizzazione”.Nata come impresa locale e poi acquistata dalla multinazionale olandese, l’azienda era arrivata a contare a Peseggia quasi 120 dipendenti. Nel corso degli ultimi anni è stata smontata pezzo a pezzo: il reparto ricerca e sviluppo è stato portato in Germania, il reparto ingegneria informatica in India, il reparto finanza in Polonia, ed ora l’ultimo pezzo in Svezia.La speranza è quella di un ripensamento dell’azienda oppure dell’arrivo di un acquirente. Intanto dopo un presidio di un paio d’ore davanti alla sede aziendale di Peseggia, il corteo dei lavoratori ha raggiunto il Municipio di Scorzè dov’è stato ricevuto dal sindaco Nais Marcon. – Intervistati DAVIDE STOPPA (FILCTEM CGIL VENEZIA), CRISTINA GREGOLIN (FEMCA CISL VENEZIA), NAIS MARCON (SINDACO DI SCORZE’) (Servizio di Filippo Fois)


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