09/01/2023 VENEZIA – Hanno un immediato riflesso sulla politica veneta i disordini in corso in Brasile. Nel mirino chi ha appoggiato l’ex presidente Bolsonaro, favorito la sua visita in Veneto e la concessione della cittadinanza onoraria, vale a dire gli esponenti della Lega. || Prendere le distanze dall’ex presidente del Brasile Bolsonaro e condannare apertamente quanto sta succedendo in queste ore nel Paese sudamericano. Di fronte all’assalto al parlamento di Brasilia, seguito dalla ferma reazione del neoeletto presidente Lula e da 400 arresti, sinistra e Movimento 5 Stelle chiedono che il consiglio regionale si schieri senza esitazione contro Bolsonaro, che molti esponenti dell’attuale maggioranza definirono a suo tempo “orgoglio veneto”. La capogruppo dei 5 Stelle Erika Baldin ha depositato una proposta di risoluzione, mentre la consigliera di Europa Verde Cristina Guarda chiede venga esplicitamente respinta l’ipotesi di dare asilo politico in Veneto all’ex presidente a cui il Comune di Anguillara ha conferito la cittadinanza onoraria.Nel mirino ci sono quei leghisti, da Matteo Salvini in giù, che accolsero Bolsonaro con entusiasmo e favorirono quel riconoscimento. Tra loro, il parlamentare trevigiano Dimitri Coin, che il Brasile lo conosce da vicino. Situazione, dice Coin, ampiamente prevedibile, vista la non trasparenza, dice, dei passaggi che hanno portato all’elezione di Lula.Posizioni contestate da Laura Puppato del Partito democratico, che allarga lo sguardo all’atteggiamento tenuto dalla premier Meloni. – Intervistati DIMITRI COIN (Deputato Lega), LAURA PUPPATO (Partito democratico) (Servizio di Lina Paronetto)


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