TREVISO – Si è aperto in tribunale a Treviso il processo a carico dello spagnolo di 43 anni che nel 2018 posizionò due ordigni alla sede della Lega. Tensione all’esterno, dove a manifestargli solidarietà c’era un gruppo di anarchici. || Davanti al tribunale di Treviso, gli slogan e i proclami degli anarchici, arrivati da diverse zone del Nord Italia, per manifestare la loro solidarietà a Juan Antonio Sorroche Fernandez, lo spagnolo di 43 anni imputato davanti alla Corte d’Assise di Treviso. Prima udienza del processo per l’attentato dell’agosto del 2018, quando due ordigni esplosivi vennero posizionati all’esterno del K3 di Fontane, la sede provinciale della Lega. Il dispiegamento di forze, polizia e carabinieri, è imponente, l’accesso a palazzo di giustizia consentito a pochissimi. Il primo ordigno, quello esploso, doveva servire per richiamare sul posto gente, forze dell’ordine, vigili del fuoco. Il secondo, il più devastante, rinvenuto solo qualche giorno dopo, a ferire, se non addirittura a uccidere. Per un caso nessuno passò di lì e lo innescò. A coordinare le indagini, che hanno portato alla cattura, nel Bresciano, dello spagnolo, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Venezia Roberto Terzo. All’esterno, mentre in aula depongono i funzionari di Polizia, attendono di essere chiamati i testimoni, tra loro i Radio Fiera. La band trevigiana ha la sala prove proprio sotto al K3. In aula il parlamentare del Carroccio Giuseppe Paolin, uno dei leghisti che ha rischiato, la sera L’avvocato della Liga di Treviso, Stefano Trubian, ha chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile. – Intervistati RICKY BIZZARRO (Musicista Radio Fiera), GIUSEPPE PAOLIN (Deputato Lega), STEFANO TRUBIAN (Avvocato Liga Treviso) (Servizio di Lina Paronetto)


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