04/01/2023 SAN MARTINO DI LUPARI – Nel pomeriggio, nel Duomo di San Martino di Lupari, i funerali di Maria Angela Sarto uccisa una settimana fa nella sua abitazione. Nell’omelia il parroco ha ricordato il valore e la grande fede della maestra elementare in pensione. Il nipote, in una lettera letta all’inizio della celebrazione: «Nonna eri buona, non meritavi di morire così». || E’ il grande duomo consacrato a San Martino, il santo della generosa carità, ad accogliere nella tarda mattinata il feretro di Maria Angela Sarto. Una bara semplice coperta da un letto di rose arancioni entrata in una chiesa avvolta nel silenzio, lontana dai riflettori di giornalisti e fotografi. Circa trecento i presenti, in prima fila la figlia Chiara e il genero, il volto coperto dalla mascherina, le autorità cittadine con il sindaco Nivo Fior. Sono due lettere scritte dai nipoti Nicola e Valentina e lette da una parrocchiana a iniziare la celebrazione. Nicola promette che si prenderà cura di nonno Giorgio, ancora in ospedale per le ferite ricevute nelle ore in cui la moglie trovava la morte probabilmente per mano della figlia Diletta. Valentina, l’altra nipote, ricorda l’amore per i fiori della nonna, le sue passeggiate con lei. “Eri una donna colta, mi hai trasmesso l’amore per la scrittura. Ti vorrò sempre bene”. Sono le letture scelte per la messa a farci capire la profondità di questa donna. “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”, risuona nel vangelo di Giovanni. Don Livio Buso, parroco di San Martino, ricorda la fede di Maria Angela, i suoi 52 anni di fedeltà al marito Giorgio, l’amore per le figlie Chiara e Diletta. Diletta in carcere perché accusata dell’omicidio della mamma, nella messa viene ricordata con una preghiera. E’ una gelida nebbia ad accogliere l’uscita del feretro di Maria Angela Sarto sul sagrato per l’ultima benedizione scandita dal suono delle campane. La comunità si stringe infine attorno a questa famiglia così provata con un timido applauso. (Servizio di Chiara Gaiani)


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