16/12/2022 SANTO STINO DI LIVENZA – Si è celabrato questa mattina a San Stino di Livenza il funerale di Cinzia Luison, ennesima vittima di femminicidio. «Ennesima vittima di una piaga dilagante» ha detto don Alberto Arcicasa nell’omelia. || Una cerimonia funebre lontana dai riflettori. Massimo riserbo hanno chiesto i famigliari per l’addio a Cinzia Luison, la donna uccisa a san Stino di Livenza a colpi di bottiglia sulla testa dal marito Giuseppe Pitteri. Transenne e Protezione Civile per allontanare fotografi e televisioni. Il feretro di legno chiaro con un cuore di rose bianche e rosse è stato accolto dalla pioggia sul sagrato della chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Le figlie e altri parenti indossavano un fiocco rosso e altri richiami alla lotta contro i femminicidi. «La tristezza ci caratterizzerà sempre. Il Vangelo però dice che non è così», ha detto don Alberto Arcicasa nell’omelia. Il pensiero è andato poi, a tutte le donne, che sole, confuse, soffrono, schiacciate tra il fallimento di una storia e la speranza di un sogno da non perdere.Don Alberto ha evocato poi la misericordia anche per il marito di CinziaNell’epigrafe accanto alla foto il messaggio delle figlie Greta e Noemi: Alla nostra mamma che è sempre stata il nostro unico e fondamentale punto di riferimento in ogni nostra scelta: ti ameremo sempre. Bandiere a mezz’asta, serrande abbassate. Nelle vetrine hanno affisso dei volantini, noi siamo Cinzia. Nei comuni di San Stino di Livenza e Pramaggiore dove Cinzia lavorava, è stato proclamato il lutto cittadino.Ironia della sorte, dietro all’edificio del Comune di San Stino, a nemmeno cento metri dal luogo dell’omicidio, ci sono due panchine rosse, No alla violenza sulle donne c’è scritto, con il numero anti violenza, non è amore chiama il 15 22. Purtroppo Cinzia non ha fatto in tempo. – Intervistati MATTEO CAPPELLETTO (Sindaco di San Stino di Livenza), FAUSTO PIVETTA (Sindaco di Pramaggiore) (Servizio di Nicola Marcato)


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