14/12/2022 SANTO STINO DI LIVENZA – Si è avvalso della facolta di non rispondere davanti al giudice l’uxsoricida di San Stino di livenza che lo scorso 6 dicembre ha ucciso la moglie Cinzia Luison colpendola con una bottiglia usata come mazza || Si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di fronte al gip di Pordenone, Giuseppe Pitteri, il 65 enne che ha ucciso la moglie Cinzia Luison lo scorso 6 dicembre nella loro casa di San Stino di Livenza utilizzando una bottiglia colma di vino come mazza e colpendola al volto e alla testa per ben 10 volte. La scorsa settimana perché positivo al Covid non aveva potuto presenziare all’udienza di convalida dell’arresto per omicidio aggravato dal legame familiare. Il barbaro femminicidio scaturito, come reso noto dalla Procura, per questioni economiche “l’uomo da alcuni mesi aveva un’amministrazione di sostegno in dipendenza di una pessima gestione delle proprie risorse”, si legge dagli atti. È su questo aspetto che si concentrano le ricerche degli investigatori per trovare il movente del delitto: la moglie gli passava 50 euro la settimana. Soltanto 4 giorni prima dell’assassinio si era lasciato sfuggire ad un conoscente che avrebbe ammazzato la moglie se quest’ultima non gli avesse sbloccato i conti, così ascoltato dai carabinieri l’amico che aveva raccolto la confidenza. Pitteri riteneva infatti Cinzia Luison responsabile dell’azione che aveva portato alla nomina di un tutore che ponesse fine allo sperpero dei soldi della pensione. Si attende intanto il nulla osta ai funerali. (Servizio di Annamaria Parisi)


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