09/12/2022 PORTO TOLLE – Trivellazioni, la paura e lo scetticismo dal territorio del Polesine restano anche dopo il tavolo tecnico della Regione con il governo. Una comunita’, quella del Delta, che dagli anni ’50 a causa delle estrazioni vive a 4 metri di media sotto il livello del mare. || Fa pensare che questo commento arrivi da uno degli ingegneri idraulici del consorzio di bonifica del Polesine anche dopo la notizia del tavolo tecnico a Roma con le pressioni dal veneto perche’ non si torni ad estrarre. L’ingegner Laurenti conosce benissimo la situazione del delta po con i cittadini condannati dalle estrazioni a vivere ogni giorno di fatto con una colonna d’acqua di 4 metri sopra la testa.Perche’ l’abbassamento di terreni e fiumi causato dalle trivellazioni di metano degli anni 50 non sta causando solo il pericolo inondazione ma anche con la siccita’ la salinizzazione di tutto il territorio temutissima dagli agricoltori che qui coltivano tra l’altro un’eccellenza come il riso.Delta e’ anche pesca per un comparto che teme fortemente gli effetti combinati di nuove trivellazioni e cambiamenti climatici.Proprio per questo sia il parco regionale che i sindaci del territorio pongono una domanda a regione e soprattutto governo nazionale. – Intervistati ING. RODOLFO LAURENTI (Consorzio bonifica Delta Po), GIORGIO UCCELLATORI ( Risicoltore), GIANBRUNO COLACICCO (Itticoltore), MORENO GASPARINI (
Pres. Parco Delta Po – Sindaco di Loreo) (Servizio di Lucio Zanato)


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