02/12/2022 VENEZIA – Continua a far discutere il futuro dei fondi dei comuni confinanti dopo che da Trento è arrivata la richiesta di ricontrattazione dello strumento varato per limare le differenze tra la provincia di Belluno e le province autonome confinanti. Oggi una parola definitiva l’ha espressa il ministro per gli affari regionali Calderoli: “Le intese non si cambiano unilateralmente”. || Risponde direttamente alla Provincia Autonoma di Trento e le sue parole rompono ogni indugio. Il Fondo dei comuni confinanti non si tocca, nè oggi tantomeno domani. Lapidario il ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli oggi a Palazzo Balbi per parlare di autonomia: “Le intese non si cambiano unilateralmente”. L’attacco al Fondo era stato sferrato qualche settimana fa dall’assessore della Provincia autonoma di Trento Gottardi: “ricontrattare il fondo” – aveva detto – e da Belluno s’era levato alto il coro di proteste. Perchè è grazie a quello strumento che le differenze economiche esistenti fra il Bellunese e i cugini autonomi di Trento e Bolzano sono state per lo meno limate. 80 milioni di euro la dotazione messa a disposizione dal Trentino e Alto Adige grazie all’accordo di Milano siglato nel 2009 per frenare l’impeto dei comuni di confine desiderosi di traslocare verso le terre autonome delle regioni e province contermini. Calderoli oggi ha parlato della necessità di implementare le progettazioni che devono avere ampio respiro. Come i progetti in cantiere per le ormai prossime Olimpiadi invernali 2026 di cui beneficeranno anche Bolzano e Trento. – Intervistati ROBERTO CALDEROLI (MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI E AUTONOMIE) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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