15/11/2022 TREVISO – Ennesimo schiaffo di Roma agli enti locali del Veneto. A essere in affanno le Province dopo la ripartizione annuale dei trasferimenti dallo Stato: solo per Treviso mancano all’appello quasi 4 milioni di euro, 30 per tutto il Veneto. “Così salta la programmazione”, afferma il presidente Marcon. || Il decreto è del 23 settembre ma i numeri ufficiali sono stati comunicati solo nelle scorse ore. L’ennesimo schiaffo alle Province arriva dal Dipartimento per gli Affari Interni del Viminale con la pubblicazione del riparto di quei fondi che dovrebbero servire a compensare la riduzione del gettito derivante da immatricolazioni e Rc Auto, che restano le fonti principali di finanziamento.Per Marcon, che è anche presidente dell’Unione delle province del Veneto, si tratta del punto più basso mai toccato dopo il famigerato 2014, quando con la Riforma Delrio gli enti vennero svuotate di risorse e competenze, trasformandosi in organi di secondo grado.Solo per la Provincia di Treviso mancano all’appello circa 3 milioni e 900 mila euro: a rischio principalmente i co-finanziamenti in edilizia scolastica e sicurezza stradale, con buona pace dell’aumento di incidenti registrato anche negli ultimi mesi.L’ordine di grandezza è simile da Belluno a Verona: in tutto, le Province del Veneto avrebbero un fabbisogno di quasi 30 milioni di euro, ne riceveranno 2 milioni e 600 mila.Dal Sant’Artemio si guarda al nuovo Governo e al ministro Calderoli. – Intervistati STEFANO MARCON (Presidente Provincia Treviso – Presidente Upi Veneto) (Servizio di Cristian Arboit)


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