02/11/2022 BELLUNO – Prolungamento A27. Se ne torna a parlare dopo che anche l’ufficio studi della Cgia di Mestre ha definito l’opera strategica non solo per la provincia di Belluno. Ma il progetto di avere anche in Veneto un valico alpino per andare incontro alle necessità delle imprese e del porto di Venezia da più di mezzo secolo è rinchiuso in un cassetto. || 1960: nasce una società promossa da un gruppo di Camere di Commercio per realizzare l’autostrada di Alemagna che da Mestre avrebbe dovuto attraversare il Veneto, sbucare in Austria e da lì arrivare a Monaco in Baviera. I cantieri si aprono, non senza difficoltà, ma si fermano a Vittorio Veneto. E’ il 1972 e poco più di 20 anni dopo la A27 avanza di altri 30 chilometri fino a Pian di Vedoia. Poi il buio più totale anche a seguito di una votazione a larghissima maggioranza dell’Europarlamento che nel 2016 boccia ogni ipotesi di prolungamento dell’autostrada. Nello stesso anno la Regione nomina un suo uomo di fiducia nella persona di Giovanni Campeol, ex segretario generale della Fondazione Dolomiti Unesco, in Eusalp, macroregione alpina europea, proprio per portare avanti la strategia di sviluppo della A27.Vantaggi accertati non solo per la provincia di Belluno e il Veneto per contrastare la competizione feroce che può essere superata con un valico alpino, ma estesi al porto di Venezia che senza una mobilità è in forte crisi e al vicino Brennero ormai saturo. – Intervistati GIOVANNI CAMPEOL (MEMBRO EUSALP) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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