31/10/2022 VENEZIA – Si stima che almeno 450mila persone abbiano visitato o visiteranno Venezia tra il fine settimana e il Ponte dei Santi. Un afflusso enorme e per certi versi ingestibile che sta mettendo in discussione la vivibilità della città. || Il Ponte della Libertà, un’infrastruttura costruita a metà anni ‘30 quando in tutta Italia circolavano meno di 140 mila automobili, è inevitabilmente al collasso dalle prime ore del mattino. A mezzogiorno dalla stazione ferroviaria continuano ad uscire centinaia di persone al minuto. E’ il modello Venezia capitale mondiale del turismo di massa. Nel Ponte dei Santi 450mila persone stipate nei pochi chilometri quadrati di una città in cui sopravvivono meno di 50 mila abitanti ma prosperano centinaia di alberghi e migliaia di locazioni turistiche. Serpentoni infiniti si snodano in attesa dei vaporetti.Nel frattempo una folla fittissima si incanala inun flusso continuo e interminabile lungo le principali direttive che conducono a Rialto e San Marco.Quelli del Ponte dei Santi sono numeri da record, alle decine di migliaia di pernottamenti in strutture che hanno soppiantato case ed edifici pubblici e che a seconda dei casi si chiamano alberghi, locanda, resort, foresteria, bed & breakfast, si aggiunge il turismo pendolare, quello di giornata.Il residente è l’unico di corsa, altrove l’incolonnamento e la coda sono la costante,si tratti di entrare nella Basilica di San Marco o nel “bacaro” che promette d’essere assolutamentetipico e frequentato da autenticiveneziani, dove invece si trovano inevitabilmente altri turisti. Il giro d’affari di un limone spremuto fino all’ultima goccia dallo sfruttamento di ogni metro quadrato di Venezia è enorme, eppure persino i banchetti di souvenir che s’incrociano ogni cento metri si lamentano di non vendere granché nemmeno oggi. (Servizio di Filippo Fois)
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