29/10/2022 MESTRE – Offrono compagnia e aiuto per risolvere piccoli problemi soprattutto alle persone più fragili. Le “portinerie di quartiere” sono da un anno una realtà del volontariato veneziano. All’M9 di Mestre un incontro per fare il punto sull’attività. || Hanno messo le loro esperienze a confronto. Da Mestre a Venezia fino a Firenze e Parigi. Uomini e donne che hanno riscoperto il gusto di comunicare e comprendersi, di aiutarsi e divertirsi, di fare comunità. Le chiamano “portinerie di quartiere”, ma sono molto di più. Sono un welfare di prossimità, uno stato sociale che viene dal basso. Al momento da noi le portinerie di quartiere sono tre a Venezia, Mestre e Chioggia, ma nell’ultimo anno hanno già totalizzato più di 12 mila accessi. A tenere le fila varie associazioni e tanto volontariato. Il CAVV CSV è il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato, un ente senza scopo di lucro che promuove e rafforza progetti come questo. Un anno fa il taglio del nastro della prima portineria di quartiere di Mestre, in un quartiere non facile come il quartiere Piave. – Intervistati MARIO MORANDI (PRESIDENTE CSV VENEZIA), CHIARA TOMMASINI (PRESIDENTE CSV NET), GIOVANNA MUZZI (DOTTORANDA UNIVERSITA’ IUAV VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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