28/10/2022 BELLUNO – Quattro anni fa come oggi la tempesta Vaia, l’uragano che cambiò radicalmente il profilo della provincia di Belluno e dei territori contermini. Dal capoluogo al Feltrino, dall’Agordino alle Terre Alte l’allerta dei previsori di Arabba divenne dramma nel giro di 24 ore. || Raccontare la tragedia di Vaia 4 anni dopo è riaprire una ferita che non si è mai più rimarginata. Se gli interventi eseguiti su tutto il territorio violato dalla furia dell’acqua e del vento cominciano ad offrire l’immagine di una provincia che si è rialzata, fiera, non si può dire lo stesso per gli effetti psicologici che la tempesta ha lasciato nell’animo di chi visse quelle drammatiche giornate a cavallo fra il 26 e il 30 ottobre 2018. Come non dimenticare gli appelli via social, che si tramutarono in suppliche, rivolte ai bellunesi invitati a rimanere a casa nelle ore più drammatiche. Il ricordo del Presidente Roberto Padrin.Un evento mai visto prima. Ben più grave dell’alluvione del ’66, con venti che sfiorarono i 200 km/h. A terra rimasero milioni di alberi scorticati, dall’alto simili ai bastoncini del gioco dello shangai. I danni scioccanti.Si è fatto il possibile per mettere in sicurezza il territorio dopo quella tempesta che è stata un segnale inequivocabile del cambiamento climatico in atto.Domenica alle 21.15 Antennatre trasmetterà “Tempesta perfetta” il documentario che raccoglie i reportage di quei giorni impressi nella memoria di ognuno di noi. – Intervistati ROBERTO PADRIN (PRESIDENTE PROVINCIA DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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