25/10/2022 CONEGLIANO – L’87enne Maria Luisa Bazzo aveva chiamato la nipote Emanuela: aveva paura che suo figlio le potesse fare del male. || L’87 enne Maria Luisa Bazzo, prima di essere uccisa dal figlio Ippolito Zandegiacomo, aveva chiamato al telefono la nipote Emanuela. Il rapporto tra madre e figlio era complicato da tempo, lo sapevano i medici che lo avevano in cura e anche Don Michele parroco di Parè, la famiglia frequentava assiduamente la chiesa.1 48 è un dramma famigliare e ritengo che vada rispettato con il silenzio e per noi cghe crediamo 1 59 con la preghieraPer Ippolito Zandegiacomo l’accusa è di omicidio aggravato dal vincolo famigliare. Il 57enne ora si trova ricoverato in ospedale, sedato, è in attesa del trasferimento in carcere, decisione che spetterà al Pubblico Ministero Michele Permunian, titolare dell’inchiesta. All’omicida al momento non viene contestata la premeditazione. La Procura di Treviso appena sarà possibile farà eseguire una perizia psichiatrica nei confronti dell’uomo: da tempo in cura presso il centro di salute mentale di Conegliano, in passato era stato in terapia al Serd per droga e alcol e come invalido civile percepiva una pensione di invalidità. Poco tempo fa Ippolito era anche stato denunciato per stalking da una ragazza. La salma di Maria Luisa Bazzo, trasferita all’obitorio di Treviso è in attesa dell’autopsia, l’incarico è stato affidato al medico legale Antonello Cirnelli, solo dopo verrà dato il via libera per le esequie. – Intervistati al telefono EMANUELA BAZZO (Nipote di Maria Luisa Bazzo), al Telefono Don Michele (Parroco di Parè ) (Servizio di Nicola Marcato)
videoid(QMSO00r8il4)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria