22/10/2022 MESTRE – Cinque anni fa il referendum che si espresse a larghissima maggioranza per l’autonomia del Veneto. Secondo Zaia con il nuovo Governo il centro destra non ha più alibi. Ma in Regione si sta formando un fronte trasversale che pensa che 23 materie siano troppe. || Era il 22 ottobre 2017 quando in un referendum regionale consultivo, un’ampia maggioranza di elettori si esprimeva a favore di un’autonomia differenziata per il Veneto.Presidente del Consiglio era Paolo Gentiloni, sostituito l’anno dopo dal primo Governo Conte di Lega e 5 Stelle, quindi dal “Conte II”, poi da Mario Draghi e ora da Giorgia Meloni.A cinque anni e cinque governi da quel voto, oggi, secondo il presidente della Regione Luca Zaia ‘il centrodestra non ha più alibi. E gli occhi sono puntati innanzitutto su Fratelli d’Italia, un partito che in altre zone della penisola non ha sempre espresso entusiasmo per l’autonomia.In Veneto intanto si è formato un fronte politicamente trasversale da destra a sinistra che punta il dito sulla richiesta di autonomia avanzata dalla Regione su 23 materie: una mole di lavoro giudicata enorme e difficile da completare. – Intervistati ON. RAFFAELE SPERANZON (FRATELLI D’ITALIA), JONATAN MONTANARIELLO (PARTITO DEMOCRATICO VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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