15/10/2022 ROSA’ – Al termine di una battaglia legale durata cinque anni il tribunale di Vicenza ha condannato il Comune di Rosà a risarcire con mezzo milione di euro i parenti di un’anziana annegata in una roggia || Dopo una battaglia legale lunga cinque anni il tribunale civile di Vicenza ha condannato il Comune di Rosà a risarcire i figli di Giulia Salvalaio, la donna di 88 anni annegata in una roggia il 24 settembre 2016. Fra risarcimento vero e proprio e spese processuali il Municipio dovrà versare a tutte le controparti oltre mezzo milione di euro. L’ottantottenne, originaria di Martellago dove aveva vissuto nelle frazioni di Maerne e Olmo, si era trasferita a Rosà nel 2011 per vivere con la figlia, che aveva così potuto seguirla al meglio per le sue patologie. Quella tragica notte l’anziana era uscita di casa in vestaglia e pantofole, fino ad arrivare nella zona industriale del paese, dove l’aveva scorta anche un automobilista di passaggio. Alla fine era caduta in una roggia, senza riuscire a rialzarsi ed era affogata. La sua scomparsa era stata notata dai famigliari solamente al mattino successivo e dopo poche ore di ricerche il cadavere è stato ritrovato nel fossato. I parenti, accompagnati nel percorso risarcitorio dallo Studio 3A, avevano ravvisato responsabilità in carico alla pubblica amministrazione, sottolineando come la roggia non fosse in alcun modo segnalata o delimitata, e come non vi fossero divieti d’accesso al termine del marciapiede. La sentenza ha destato stupore nell’Amministrazione comunale di Rosà, che ha già fatto appello. – Intervistati Al telefono PAOLO BORDIGNON (Vicesindaco di Rosà) (Servizio di Ferdinando Garavello)
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