11/10/2022 VENEZIA – In questi giorni ricorrono i 200 anni della morte di Antonio Canova.A Venezia per l’occasione è stato presentato il restauro del monumento funebre che gli dedicarono i suoi migliori allievi. || Il corpo di Antonio Canova riposa a Possagno, ma il suo cuore è rimastoa Venezia, in questo monumento Monumento sepolcrale innalzato nel 1827 nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, riportato all’antico splendore da un restauro appena concluso proprio nei giorni in cui ricorrono i 200 anni dalla scomparsa del massimo scultore del Neoclassicismo. L’intervento iniziato nel giugno 2021 e concluso il 6 ottobre non è stato facile.L’umidità e la salsedine rappresentano una combinazione letale presente da sempre a Venezia, ma per il cenotafio del Canova c’era anche un ulteriore problemache risale addirittura a come i suoi migliori allievi realizzarono l’opera. I ferri utilizzati per l’assemblaggio, oggi sostituiti da barre in acciaio inox, avevanoprodotto una risalita della ruggine ancora visibile in alcuni aloni rossastri che macchiano i marmi.Di queste difficoltà era cosciente anche Guy Elliot, chairman di “Venice in Peril” “Venezia in Pericolo” un ente di beneficenza del Regno Unito che negli ultimi 50 anni ha finanziato 75 interventi di restauro, compreso questo costato 450mila euro. Il monumento al Canova fronteggia la tomba del Tiziano, di cui la settimana scorsa è stata restaura da un fondo americano la pala dell’Assunta sull’Altare Maggiore. – Intervistati GIOVANNI GIANNELLI (DIRETTORE TECNICO DEI LAVORI), FABRIZIO MAGANI (SOPRINTENDENTE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO VENEZIA), GUY ELLIOT (CHAIRMAN DI VENICE IN PERIL), PADRE LINO PELLANDA (GUARDIANO DEL CONVENTO DEI FRARI) (Servizio di Filippo Fois)
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